Gli elementi retributivi che caratterizzano la paga del lavoratore sono di tre tipologie: contrattuali (paga base, indennità di contingenza, scatti di anzianità, EDR, indennità di vacanza contrattuale, ecc.) o personali , come ad esempio il superminimo, calcolati automaticamente dall’applicazione in sede di preparazione del cedolino.
Dal punto di vista operativo possono essere create configurazioni differenti a seconda che l’elemento incida sulle basi retributive contrattuali o meno, o che sia fisso o variabile. Vengono di seguito illustrati i passaggi per la creazione di un nuovo elemento retributivo.
1 – Elementi retributivi universali
Ogni elemento retributivo contrattuale può essere associato ad un elemento universale, che viene identificato da un codice alfanumerico. Questo codice consente l’identificazione dell’elemento in maniera indipendente dalla codifica numerica operata nel contratto.
Gli elementi retributivi universali sono riservati all’applicazione, e la loro creazione viene gestita direttamente da Hunext Software. Sono consultabili da “Tabelle” – “Contrattuali” – “Elementi retributivi universali”.
2 – Elementi retributivi contrattuali
La creazione di un nuovo elemento retributivo contrattuale si effettua dal percorso di menù “Tabelle” – “Contrattuali” – “Elementi retributivi”. I campi da valorizzare sono i seguenti:
- Contratto: il codice del contratto a cui associare l’elemento retributivo
- Elemento: il codice dell’elemento retributivo
- Descrizione: la descrizione dell’elemento
- Elemento universale: il codice dell’elemento universale creato nel punto precedente.
- Stampa in testata: valorizzare con 1 se l’elemento deve essere stampato nella testata del cedolino; oppure 0 se non si vuole stampare l’elemento nella testata del cedolino
- Tipo elemento: definire la tipologia di elemento.
- Elemento personale: se l’elemento è personale (es. Superminimo) deve essere gestito manualmente per ogni singolo dipendente. In questo caso, il suo valore dovrà essere inserito in “Archivi” – “Dipendenti” – “Elementi della retribuzione”.
- Elemento contrattuale: questo elemento può essere definito per livello, per categoria, per l’insieme dei due, per cassa edile e livello oppure per tipologia di apprendistato.
- Elemento calcolato automaticamente: l’elemento potrà essere definito di seguito, nella sezione “Importi variabili”, utilizzando espressioni, formule, codice SQL esplicito oppure stored procedure.
3 – Caricamento dei valori degli elementi retributivi
A seconda della tipologia dell’elemento, i valori dovranno essere caricati in una delle seguenti tabelle:
- “Tabelle” – “Contrattuali” – “Elementi retributivi per livello”
- “Tabelle” – “Contrattuali” – “Elementi retributivi per categoria”
- “Tabelle” – “Contrattuali” – “Elementi retributivi per categoria e livello”
- “Tabelle” – “Contrattuali” – “Elementi per c.edile e livello”
- “Tabelle” – “Contrattuali” – “Elementi contrattuali per apprendisti”
La precondizione per poter operare il caricamento dei valori degli elementi retributivi è la definizione dei livelli, delle categorie e delle tipologie di apprendistato a cui i valori devono essere associati. Questa operazione può essere effettuata a partire dalle seguenti scelte del menu:
- “Tabelle” – “Contrattuali” – “Livelli”
- “Tabelle” – “Contrattuali” – “Categorie”
- “Tabelle” – “Contrattuali” – “Apprendistato”
Questi primi passaggi devono essere sempre seguiti per la creazione di un nuovo elemento retributivo. La successiva procedura varia a seconda che l’elemento retributivo concorra o meno a formare una o più basi retributive (es. Paga oraria o mensile, ratei di mensilità aggiuntive) o se concorra altresì al computo del TFR.
4 – Inclusione di un elemento retributivo nella formazione di una base retributiva
Quando l’elemento retributivo concorre a formare una o più basi retributive, questo va indicato nelle formule presenti all’interno delle stesse, seguendo il percorso “Tabelle” – “Contrattuali” – “Basi retributive”. L’elemento va dichiarato sia nella formula denominata “Importo con Paga Oraria” sia in quella denominata “Importo con Paga Mensile”, e l’indicazione deve rispettare la sintassi che consente al sistema di decodificare l’elemento stesso.
Quando un elemento viene incluso in una delle tre principali basi retributive (Paga Oraria, Giornaliera, Mensile), quell’elemento incide su tutti gli istituti contrattuali: ferie, permessi, straordinario, maggiorazioni, TFR, ecc. Nulla vieta di escluderlo laddove la contrattazione lo preveda; in questi casi, però, bisogna tenerne conto creando, se necessario, specifiche basi retributive preposte ad ogni erogazione che necessita di un trattamento particolare.
Un esempio per chiarire. Supponiamo di aver creato il nuovo elemento con codice contrattuale 25 e codice universale EDE (Elemento Di Esempio). Affinché una base retributiva oraria lo includa, è necessario che compaia nella formula presente nel campo “Importo con Paga oraria” come di seguito evidenziato:
(E.1.H+E.2.H+E.3.H+E.4.H+E.5.H+E.6.H+E.7.H+E.8.H+E.9.H +E.10.H+E.11.H+E.12.H+E.13.H+E.14.H+E.15.H+E.16.H+E.17.H+E.18.H+E.19.H +E.20.H+E.23.H+E.24.H+E.25.H)
Dove:
- E: indica che si tratta di un elemento della retribuzione
- 25: fa riferimento al numero progressivo dell’elemento creato all’interno del contratto
- H: si riferisce all’importo orario (in ogni elemento sono presenti due valori, uno orario e uno mensile).
L’espressione precedente, qualora si volesse utilizzare la sintassi che esprime l’elemento universale al posto dell’elemento contrattuale, diventerà:
(E.1.H+E.2.H+E.3.H+E.4.H+E.5.H+E.6.H+E.7.H+E.8.H+E.9.H +E.10.H+E.11.H+E.12.H+E.13.H+E.14.H+E.15.H+E.16.H+E.17.H+E.18.H+E.19.H +E.20.H+E.23.H+E.24.H+E.EDE.H)
La stessa logica verrà utilizzata per la base retributiva mensile apportando le stessa variazioni al campo “Importo con Paga mensile”. In questo caso l’elemento dovrà far riferimento all’importo mensile e pertanto esprimerà tale importo mediante la lettera “M” al posto della lettera “H“: E.25.M oppure E.EDE.M.
Ogni contratto ha bisogno di definire varie basi retributive, ciascuna delle quali va gestita in base al procedimento illustrato sopra. Alcune si queste sono obbligatorie, altre opzionali. Vediamole in dettaglio, senza la pretesa di esaurire l’argomento:
- Basi retributive obbligatorie
- Paga Oraria (base universale H, formula: B.H)
- Paga Giornaliera (base universale G, formula: B.G)
- Paga Mensile (base universale M, formula: B.M)
- Rateo di mensilità aggiuntiva (base universale R, formula: B.R)
- Basi facoltative
- Rateo di tredicesima (base universale R13, formula: B.R13); va definito solo differisce dal rateo di quattordicesima
- Rateo di quattordicesima (base universale R14, formula: B.R14); va definito solo differisce dal rateo di tredicesima
- Paga ore di straordinario (base universale STR, formula: B.STR); solo se non coincide con la paga oraria
- Paga ore viaggio (base universale VG, formula: B.VG); solo se non coincide con la paga oraria
5 – Se l’elemento retributivo non concorre alla formazione di una o più
E` possibile utilizzare gli elementi retributivi per automatizzare alcune erogazioni il cui valore dipende dal livello contrattuale del dipendente o da qualche categoria particolare definibile contrattualmente.
In questo caso l’elemento non sarà incluso in alcuna base retributiva, ma semplicemente richiamato all’interno di una formula utilizzata da una voce di cedolino. Qui l’elemento retributivo verrà indicato nel campo “Dato base variabile” richiamandolo mediante la sintassi vista in precedenza (ad esempio “E.25.H” per indicare il valore orario oppure “E.EDE.M” per indicare il valore mensile).
L’utilizzo di un elemento retributivo senza che essi sia incluso in alcuna delle basi retributive principali (B.H, B.G, B.M) lo rende ininfluente nei confronti di istituti contrattuali come ferie, permessi, retribuzione di festività ed ex festività, straordinari, malattia, maturazione TFR. Solo in quest’ultimo caso è possibile configurarne l’inclusione attivando, nella voce di cedolino, uno degli appositi totalizzatori (93 o 94) che consentono di incrementare il monte TFR globale del mese.