Dipendente Part-time

Introduzione

Il Part-time è un contratto di lavoro individuale che fissa un orario di lavoro ridotto rispetto a quello ritenuto “normale” nel contratto collettivo nazionale.

Il contratto a part-time può essere di tipo:

  • Orizzontale se l’attività lavorativa è prestata tutti i giorni ma con orario ridotto;
  • Verticale se l’attività lavorativa è prestata solo in alcuni giorni della settimana, mese, anno con orario pieno.
  • Misto equivalente a un mix tra per precedenti tipolgie

Il part-time è da ritenersi compatibile, fra l’altro, con i seguenti rapporti di lavoro:

  • contratto di formazione lavoro
  • rapporto di apprendistato
  • contratto a termine
  • dirigente
  • socio di cooperativa

Inquadramento del rapporto di lavoro

  • Impostare il campo “Tempo parziale” presente nell’inquadramento del dipendente, indicando la sigla alla quale corrisponde il tipo di rapporto a tempo parziale instaurato (esempio: “PO“,se part-time orizzontale).
  • Indicare in “Ore sett. tempo parziale” il numero di ore settimanali nelle quali verrà prestata l’attività lavorativa, con riferimento agli accordi che regolano il part-time in oggetto.
  • Indicare in “Ore mese tempo parziale” il numero di ore mensili nelle quali verrà prestata l’attività lavorativa, con riferimento agli accordi che regolano il part-time in oggetto. Questo dato è puramente statistico e non ha alcuna influenza sui calcoli.
  • Indicare in “Perc. tempo parziale” la percentuale di part-time concordata. Questo dato è fondamentale per il riproporzionamento delle competenze erogate al dipendente e, se configurata in tal senso, sulla maturazione dei ratei di ferie, permessi e mensilità aggiuntive.

Per i casi di part-time verticale o di part-time generico con andamento irregolare (un esempio potrebbe essere il caso degli addetti alle pulizie che operano in più luoghi di lavoro nella stessa giornata effettuando solo alcune ore in ogni luogo) è possibile attivare il calcolo automatico dei tre parametri precedenti utilizzando i dati delle presenze mensili. Perchè ciò avvenga sono necessarie due condizioni:

  • Che il dipendente sia un part-time vericale o misto
  • Che sia attiva per quel dipendente la proprietà libera AP_CEDO_CalcolaPercPT, impostata con il valore 1

Il calcolo, che si basa sull’orario teorico del dipendente così come configurato nell’orario semplificato, oppure nei cicli orari, oppure nei turni predefiniti (ricordiamo che solo in quest’ultimo caso, ovviamente, vi è completa aderenza tra orario teorico e orario reale), opera nel modo seguente:

  • Totalizza le ore lavorate nel mese per ciascun giorno della settimana (lunedì, martedì, ecc.)
  • Calcola la media mensile per ciascun giorno della settimana dividendo il totale mensile delle ore lavorate in quel giorno (punto precedente) per il numero di occorrenze di quel giorno nel mese
  • Somma le medie dei giorni della settimana ottenendo il numero di ore settimanali part-time
  • La percentuale part-time si ricava rapportando a 40 le ore settimanali così determinate
  • Le ore mensili totali vengono anch’esse registrate nell’inquadramento dipendente, per un uso puramente statistico

Ecco un esempio di calcolo relativo a un dipendente del settore delle pulizie nel mese di aprile 2010:

Esempio
Esempio

Inquadramento previdenziale

  • L’inquadramento previdenziale di un lavoratore a part-time risulta analogo a quello di un qualsiasi altro lavoratore a tempo pieno, quindi sarà sufficiente inquadrarlo con le modalità che regolano gli altri tipi di contratti (esempio: vedere inquadramento previdenziale del dirigente nel caso in cui il part-time sia riferito ad un lavoratore con qualifica di dirigente).

Inquadramento contrattuale

Quando si inseriscono (nella tabella “Archivi” – “Dipendente” – “Elementi della retribuzione“) eventuali elementi a titolo personale (scatti di anzianità, superminimo, ecc.), gli importi vanno espressi in misura intera, come se il dipendente lavorasse a tempo pieno. Le basi retributive, infatti, totalizzano tutti gli elementi della retribuzione presupponendo il loro valore intero.

Saranno le voci di cedolino che si occuperanno di applicare il riproporzionamento dei valori retributivi (sia degli elementi che delle basi) in caso di part-time, sempre che questa opzione venga specificata negli appositi campi presenti in pag.2 della voce stessa.

Per quanto riguarda la maturazione delle retribuzioni differite, bisogna impostare l’apposito campo “Tipo riproporzionamento” per adeguare il rateo alla percentuale part-time lavorata dal dipendente. In questo caso, ovviamente, non dovrà essere riproporzionata la retribuzione in sede di pagamento della retribuzione differita.

Particolarità operative

Nel modello UniEmens, per i lavoratori a tempo parziale e per i lavoratori intermittenti identificati dal TipoContribuzione G0 o H0, deve essere esposto il numero delle settimane utili ai fini della misura delle prestazioni pensionistiche determinate dividendo il numero di ore complessivamente retribuite nel mese per l’orario contrattuale settimanale del corrispettivo lavoratore a tempo pieno.
Questo dato viene calcolato dalla voce TS02, voce che scatta solo in caso di rapporto di lavoro part-time o intermittente.

Riferimenti normativi

  • Decreto legislativo n. 61 del 25 febbraio 2000
  • Decreto legislativo n. 100 del 26 febbraio 2001
  • Art. 46 del decreto legislativo n. 276 del 10 settembre 2003
  • Art. 1, commi da 185 a 192 della legge 662 del 1996 (il lavoro a tempo parziale per lavoratrici e lavoratori vicini al pensionamento con contemporanea assunzione di nuovo personale)
  • Art. 7 del decreto legge 16 maggio 1994, n. 299, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 luglio 1994, n. 451, come modificato dall’articolo 13 della legge 24 giugno 1997, n. 196
  • Circolare del Ministero del Lavoro n. 9 del 2004, che spiega le modifiche apportate dal decreto legislativo n. 276 del 2003

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