Lavoratore a domicilio

Introduzione

E’ considerato lavoratore a domicilio chiunque, con vincolo di subordinazione, esegue nel proprio domicilio o in un locale di cui abbia disponibilità, anche con l’aiuto accessorio di membri della sua famiglia conviventi a carico, ma con esclusione di manodopera salariata e di apprendisti, lavoro retribuito per conto di uno o più imprenditori, utilizzando materie prime o accessorie e attrezzature proprie o dello stesso imprenditore, anche se fornite per il tramite di terzi.

La subordinazione ricorre quando il lavoratore a domicilio è tenuto ad osservare le direttive dell’imprenditore circa le modalità di esecuzione del lavoro in oggetto.

Per la particolarità del lavoro siamo in presenza di una subordinazione c.d. “tecnica”, che si pone spesso cioè ai confini tra lavoro subordinato e autonomo. Sul merito è intevenuta però la Corte di Cassazione che con una sentenza ha chiarito che “nello svolgimento del lavoro a domicilio si realizza una forma di decentramento produttivo” con la conseguenza che “il vincolo della subordinazione viene a configurarsi come inserimento dell’attività del prestatore nel ciclo produttivo aziendale, del quale la prestazione lavorativa (…) diviene elemento integrativo”.

Ai lavoratori a domicilio si applicano, con alcune particolarità, tutte le norme previste per i lavoratori dipendenti in materia di assicurazioni sociali e di assegni al nucleo familiare, fatta eccezione di quelle in materia di integrazione salariale (cassa integrazione guadagni ordinaria e straordinaria) e di indennità di mobilità.

Inquadramento del rapporto di lavoro

  • Impostare il campo “Qualifica” presente nell’inquadramento (del dipendente) al valore “LD“, cioè “Lavoratore a domicilio“.

Inquadramento previdenziale

  • Impostare il campo “Sigla ctr. q.B DM/10 Inps” presente nella posizione contributiva del dipendente indicando il codice “600“.
  • Impostare il campo “Qualifica previdenziale” presente nella posizione contributiva del dipendente indicando il valore “6“, cioè “Lavoratore a domicilio“.

Inquadramento contrattuale

  • Nessuna particolarità.

Modalità erogative

Dal punto di vista erogativo è necessario utilizzare alcune voci specifiche per questa categoria di lavoratori, di cui riportiamo l’elenco:

  • Voce “0005” (Retribuzione Lav. domicilio)
  • Voce “0616” (Magg. Ferie Lav. domicilio, richiamata automaticamente dalla voce 0005)
  • Voce “0617” (Magg. Grat.Nat. Lav. domicilio, richiamata automaticamente dalla voce 0616)
  • Voce “0618” (Magg. TFR Lav. domicilio, richiamata automaticamente dalla voce 0617)
  • Voce “0615” (EDR ex prot. 31/7/92 Lav. domicilio (G))

Per automatizzare la busta paga è necessario impostare le voci “0005” e “0615” come voci ricorrenti nel dipendente.

Riferimenti normativi

  • Circ. INPS n.313/Prs. del 20/02/1962.
  • Legge n.877 del 18/12/1973.
  • Circ. INPS n. 110 del 16/06/1983.
  • Circ. INPS n. 114 del 14/05/1996.
  • Sentenza Corte Cass. n. 11431 del 03/11/1995.
  • Circ. INPS n. 79 del 26/03/1997.
  • Circ. INPS n. 100 del 22/05/2000.

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